
Massimo Moretti
Su twitter, per farla breve, mi definisco “seguace del buono e dell’equo”, riprendendo la definizione Ulpianea del diritto quale ars boni et aequi, e come giurista (dopo la maturità scientifica conseguita al Liceo G. Ferraris di Taranto, mi sono laureato in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Bari nel 1989, e sono Avvocato dal 1993) cerco di farmi guidare da questi concetti.
Ho conseguito, tra gli altri, una serie di titoli di specializzazione post laurea, sia universitari che presso primari enti di formazione privati, in diritto e tecnica degli appalti pubblici e dei servizi pubblici e in diritto societario.
Sono abilitato al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione ed alle magistrature superiori dal 2006.
Come cittadino pratico la partecipazione, mi interesso, prendo parte e prendo posizione, insomma resto gramscianamente partigiano.
Mi impegno nel settore ambientalista dal 1990, e faccio politica ogni giorno, come posso.
Sono stato componente del consiglio di amministrazione dell’AMAT S.p.A., società partecipata dal Comune di Taranto operante nel settore del trasporto pubblico locale, e continuo ad interessarmi della materia del trasporto quale consulente e membro di gruppi di lavoro.
Disposto personalmente a qualsiasi discussione di principio, normalmente dissuado i miei clienti dalle “questioni di principio”.
Mi impegno per il riconoscimento della dignità del ruolo dell’avvocato, spesso svilito e, non di rado, ingiustamente umiliato.
Sportivo praticante del parquet e della palla a spicchi, più che tifoso, e comunque interista da molto prima del triplete.
Malgrado tutto ciò sorrido spesso.
Siti contaminati e oneri sul proprietario ‘incolpevole’: parola all’Adunanza Plenaria
Rapporto valutazione danno sanitario di ARPA PUGLIA
Trascrivo le considerazioni finali del rapporto e mi aspetto le vostre valutazioni:
"La valutazione del rischio cancerogeno inalatorio delle emissioni 2010 dello stabilimento ILVA di Taranto evidenzia che per una popolazione di circa 22.500 persone residenti a Taranto, ipotizzando un’esposizione costante alle concentrazioni modellizzate per 70 anni, le probabilità aggiuntive di sviluppare un tumore nell’arco dell’intera vita, è superiore a 1:10.000.
Considerando lo scenario in cui tutte le prescrizioni previste dall’AIA siano attuate, la popolazione esposta a tale livello di rischio si riduce a circa 12.000 residenti.
Tali risultati dimostrano che le prescrizioni previste dall’AIA hanno l’effetto di ridurre il numero di soggetti esposti a un rischio cancerogeno non accettabile, ma che ulteriori misure devono essere adottate da parte dell’Autorità competente.
Il rischio non cancerogeno per via inalatoria appare rientrare nei limiti di accettabilità in entrambi gli scenari."